10 gioielli da scoprire in Gallura oltre il mare e le spiagge: questo è un invito a lasciare la costa e inoltrarsi allo interno della Gallura.
Il mare caraibico vicino a casa è la più nota attrazione della Gallura, ma non tutti sanno che la Gallura offre molti altri tesori segreti.
Scopri 10 gioielli da vedere nel nord Sardegna durante una vacanza in Gallura!
Chi decide di trascorre una vacanza in Sardegna partendo dalla Gallura, sa che può godere di alcune delle più belle spiagge che la Sardegna offre. Ma oltre il glamour della Costa Smeralda, la bellezza stupefacente dell’Arcipelago della Maddalena e il fascino della costa di Santa Teresa di Gallura esiste un tesoro di luoghi non marini e attrazioni unici al mondo. Quale che sia il tipo di vacanza che preferite e dedichiate tempo a fare trekking, cicloturismo, prendere il sole sulle magnifiche spiagge o esplorare le cantine del Vermentino e assaggiare le specialità della cucina gallurese vi raccomandiamo di riservare un pomeriggio o una giornata alla visita di queste perle segrete.
Aggius è il luogo ideale per fare base in Gallura perché si trova in posizione baricentrica rispetto al Nord della Sardegna e permette di raggiungere tutte le più belle località in meno di 1 ora di auto. Ed ecco qui la nostra selezione di 10 gioielli da non lasciarsi sfuggire durante una vacanza in Gallura.
I musei di Aggius
Aggius offre la grande attrattiva di 4 musei: il primo è il Museo MEOC, il museo Etnografico più grande della Sardegna. Sbaglia chi pensa che un museo etnografico sia una raccolta di vecchi e ormai polverosi oggetti di uso quotidiano. Il Museo Meoc è un centro vivo e poetico della civiltà contadina e delle tradizioni di Aggius e della Gallura.
Una area del Museo ospita il mondo della tessitura. Una raccolta di Antichi tappeti e telai rappresenta tutt’oggi una delle attività più caratteristiche di Aggius. Le tessitrici lavorano in questo bellissimo spazio e sono disponibili a spiegare ai visitatori le tecniche di tessiture che rendono il tappeto di Aggius una delle eccellenze dell’artigianato sardo.
Il Museo del Banditismo di Aggius
Il Museo del Banditismo di Aggius, museo unico in Italia, è allestito nel palazzo della vecchia Pretura ed è situato nella zona più antica del paese. Nei vicoli vicini a questo palazzo, oltre un secolo fa, furono commessi molti omicidi. L’esposizione si distribuisce in 4 sale che accolgono antichi editti e documenti e numerosi oggetti tra cui una bella collezione di armi che vale la pena di vedere. Una vetrina è dedicata al bandito aggese Sebastiano Tansu, “il Muto di Gallura”, figura storica che ispirò l’omonimo romanzo di Enrico Costa.
Il Centro Storico di Aggius
La leggenda narra che il “diavolo” abitasse nascosto nella splendida corona di montagne rocciose alle spalle di Aggius (paese bandiera arancione del Touring Club Italiano e Parte dell’Associazione dei Borghi Autentici d’Italia).
Da queste montagne col suono del tamburo annunciava notti di sangue e omicidi nel centro storico. In verità, in passato il paese ha attraversato alcuni anni tra fine ottocento e inizi novecento funestati da terribili faide, tra cui la più tragica è quella del cosiddetto “Muto di Gallura”. Oggi il curatissimo centro storico fa immergere il visitatore in silenziose atmosfere dell’ottocento gallurese grazie al suo labirinto di vie in selciato, alle case in granito e ai suoi vivaci musei.
La Valle della Luna di Aggius
Sicuramente uno dei panorami più suggestivi della Gallura. Perfetto da godere con una sosta al chiosco per un romantico aperitivo con formaggi e salumi tradizionali nel rosa del tramonto o per un trekking guidato da Paolo Carboni, attivissima guida di affascinanti trekking paesaggistici dell’Associazione Tutt’a Pedi. Lo sguardo si perde fino a Luras e sulle cime del Limbara.
Uno dei luoghi magici della Gallura da non perdere.
Il Monte Limbara
In tutte le stagioni, non può mancare una gita sul Monte Limbara, freschissimo santuario naturale per piante, uccelli, sorgenti e piscine naturali di acqua purissima. Offre vari e numerosi itinerari perfetti per chi ama fare trekking, mountain bike o semplicemente passeggiare e fare fotografia naturalistica circondati da impressionanti massi granitici dalle forme di animali e personaggi fantastici.
Il Nuraghe Majori di Tempio Pausania
Il Nuraghe Majori è un monumento che risale all’Età del Bronzo Medio (1600 a.C.) nei pressi di Tempio Pausania. I nuraghi sono costruzioni di forma tronco conica unici al mondo e presenti solo in Sardegna. Il nuraghe Majore è uno dei siti archeologici più importanti della Gallura ed è situato in posizione strategica su una piccola altura.
Facilmente visitabile in modo indipendente o con l’aiuto delle competenti guide della Balares.
Durante gli scavi sono stati rinvenuti materiali di uso quotidiano quali tegami e olle che testimoniano della funzione abitativa del nuraghe unita a quella di torre di avvistamento per il controllo. In Sardegna si contano circa 7000 nuraghi e ne sono visibili circa la metà. Dalla civiltà di Nur non sono state lasciate tracce scritte ma gli impressionanti Nuraghi sono l’eredità di questa antichissimo e misterioso popolo.
Gli Olivastri Millenari di Luras
Gli Olivastri di Luras, Monumenti naturali nazionali, sono considerati tra gli alberi più antichi del mondo e vivono da migliaia di anni presso il Lago Liscia.
In particolare il più anziano di questi, conosciuto come Il Patriaca, è ritenuto l’albero più vecchio d’Europa con un’età approssimativa di circa 4000 anni. È alto 14 metri, ha una circonferenza di 12 metri e copre una superficie di circa 600 metri quadri. Dichiarato proprio “Monumento Naturale” nel 1991, fa parte della lista dei “20 alberi secolari italiani”. Gli altri 2 alberi secolari raggiungono rispettivamente 2500 e 750 anni. L’intero sito, immerso in una campagna rigogliosa e ombreggiata, è visitabile individualmente ed è denso di un’atmosfera poetica e serena.
Il Museo Galluras – della Femina Agabbadòra – di Luras
Nel Museo Galluras il pezzo più antico e pregiato è il martello della “Femina Agabbadòra”, unico esemplare riconosciuto al mondo, il più antico strumento noto per la pratica dell’eutanasia. Si tratta un martello in legno d’olivo che poneva fine alla sofferenza dei malati incurabili. La Femina Agabbadòra era una figura un po’ controversa e misteriosa: donatrice di vita e di morte, medichessa e portatrice di antica saggezza.
Questa figura di donna è stata resa celebre dal romanzo di grande successo della scrittrice sarda Michela Murgia intitolato “L’Agabbadòra”.
Il Museo ricostruisce con pezzi autentici un’antica casa gallurese ed è ospitato in un tipico edificio in granito.
Il Lago Liscia
Il Lago Liscia è un lago artificiale tra i comuni di Luras, Sant’Antonio Gallura e Luogosanto ed è parte di un habitat naturalistico incontaminato e molto suggestivo. Un battello attraversa il lago facendo la spola tra le rive e attacca nei pressi di un sentiero che conduce agli Olivastri Millenari. Anche il Trenino Verde della Gallura, in partenza dalla stazione di Tempio Pausania, prevede una sosta sulle riva del lago in una attrezzata e panoramica area per pic-nic.
Complesso Nuragico la Prisgiona di Arzachena
All’uscita di Arzachena, sulla strada per Luogosanto, si trova uno dei siti archeologici più interessanti della civiltà nuragica: il complesso nuragico di nuragico di La Prisgiona. È formato da un nuraghe circondato da un villaggio di capanne che si estende per circa 5 ettari. Attualmente gran parte del villaggio è sotto terra.
I recenti scavi hanno rivelato non solo la funzione abitativa ma anche produttiva di questo complesso che sembrava svolgere una funzione “industriale” al servizio dell’intero territorio.
Le Tombe dei Giganti di Arzachena
Poco distanti dal complesso nuragico di La Prisgiona si trovano la misteriose Tomba Nuragica di Coddu Ecchju e il complesso di Li Lolghi, risalenti al 1400 AC. La Tomba è composta da una camera funeraria lunga 30 metri e larga 3 metri, utilizzata per sepolture collettive è un’affascinante testimonianza del culto dei morti praticato dalle popolazioni nuragiche. In questi siti si percepisce una speciale energia probabilmente dovuta al magnetismo terrestre concentrato in questi punti, scelti proprio per questa ragione come luoghi sacri dagli antichi abitanti dell’isola.
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